TALKING HEAD – REMAIN IN LIGHT (LP-Repress)

1980-Sire, Warner

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Quarto album in studio dei Talking Heads. Fu registrato in varie località delle Bahamas e degli Stati Uniti tra il luglio e l’agosto 1980 e prodotto da Brian Eno, da tempo collaboratore del gruppo. L’album raggiunse la diciannovesima posizione della classifica Billboard 200 negli Stati Uniti e la ventunesima della UK Albums Chart.
Byrne ha descritto l’album come un lavoro “spirituale”, “gioioso ed estatico, eppure è serio”; ha fatto notare che, alla fine, c’era “meno africanismo in Remain in Light di quanto intendavamo
[…] ma le idee africane erano molto più importanti da ottenere dei ritmi specifici” .Secondo Eno il disco fonde in maniera unica il funk e il punk rock o la New Wave. Nessuna delle composizioni contiene cambi di accordo, basandosi piuttosto sull’uso di diversi armonici e note. Riff intricati e strati sovrapposti di bassi e percussioni sono usati frequentemente in tutto l’album.
Il primo lato contiene le canzoni più ritmate, con lunghi interludi strumentali: Born Under Punches (The Heat Goes On), Crosseyed and Painless e The Great Curve. Il lato B è composto da canzoni più introspettive, con sonorità che di brano in brano si fanno sempre più rarefatte. Once in a Lifetime contiene una citazione da I Heard Her Call My Name dei Velvet Underground. La canzone era in origine intitolata Weird Guitar Riff Song per la sua particolare composizione. Fu concepita come un singolo riff prima che il gruppo ne sovrapponesse un altro; Eno alternò otto battute di ciascun riff con le corrispondenti battute della controparte. Houses in Motion include una lunga esibizione alla tromba e ai corni di Jon Hassell. Seen and Not Seen alterna un testo recitato da Byrne con un sottofondo ritmato a un ritornello più evocativo, mentre Listening Wind presenta elementi tipici della tradizione musicale araba. Il brano finale, The Overload, fu il tentativo da parte dei Talking Heads di emulare il sound dei Joy Division. La canzone fu composta nonostante nessun membro della band avesse mai ascoltato nulla dei Joy Division: i musicisti si basarono piuttosto su come la musica del gruppo inglese era descritta nelle recensioni delle riviste musicali. Il brano è costituito da battiti tribali simil-industrial eseguiti principalmente da Harrison e Byrne.
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US3 : Hand on the torch
(LP) – 1993 – Blue Note

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Disco di debutto di uno dei gruppi jazz/rap per eccellenza, riesce a farsi notare subito attraverso l’uso sfrenato dei campioni e allo stesso tempo di groove e ritmiche suonate da jazziti e musicisti veri. Tutte le tracce contengono riferimenti ai vecchi classici BlueNote, compreso Cantaloop, preso dall’original “Cantaloupe Island” di Herbie Hancock.
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By | 2017-05-29T14:46:53+02:00 Dicembre 14th, 2013|News & Quality|0 Comments

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